DISCHI VOLANTI PER IL GRAN FINALE DELL’INQUISITORE
di Filippo La Porta (da XL, febbraio 2011)
Evangelisti è il più anarchico e visionario narratore pulp dell’Italia contemporanea. Erudito e fumettistico, rimescola cabala e Indiana Jones, teologia e Frankenstein, sovrapponendo i piani temporali.
Qui siamo alla fine del ciclo di Nicolas Eymerich, inquisitore del Regno d’Aragona (XIV secolo), devoto alla ragione, impegnato a battere l’eresia con ogni mezzo (da tempo uno dei pochi personaggi memorabili della nostra narrativa). Apparizioni di dischi volanti lo chiamano a Palermo (invasa dall’immondizia) e poi a Napoli. Incontra mostri animaleschi e bambini senza arti. E scopre che la battaglia finale contro il Maligno si svolgerà dentro di lui. Parallelamente, l’infermiera Lilith deve eliminare gli psichiatri che intendono “guarire” l’umanità con elettroshock collettivi…
Evangelisti ci piace perché attraverso una sfrenata immaginazione, di tipo epico-storico, persegue la sua personale riflessione morale, sul potere, sulla vita e sulla morte, sul bene e sul male, che invano cercheremo oggi nella cultura alta.